La Storia

La Ristrutturazione

Matrimoni, giorni speciali

Vent’anni. Ci sono voluti vent’anni per concludere un lavoro immane. Lo stato di Villa Barberino nel 1988 era inimmaginabile. 

Lentamente negli anni dell’abbandono i rovi, le piante, gli alberi, le rampicanti, le graminacee, presero spazio fra le pietre ed iniziarono un lento e spaventoso logorio, che in pochi anni nascose completamente le facciate delle case del borgo. 

Tutto appariva verde. Una giungla si insinuava nelle stanze, nei vicoli, sui muri, nelle aie. La pioggia era filtrata nei tetti, aveva squarciato alcuni punti ed i solai a causa della grande umidità avevano ceduto.

I giardini davanti alla villa non erano più tali.

Montagne di macerie si erano accumulate nel tempo ed alcuni abitanti della zona utilizzavano alcuni spazi per scaricarvi sopra ogni genere di rifiuto solido.

Gli intonaci esterni della villa erano grigi e per la maggior parte scartati. Si intravedevano sotto pietre e mattoni murati gli uni sopra agli altri.

Gli infissi delle finestre erano del tutto scartati dalle piaghe degli agenti atmosferici ed i vetri soffiati a bocca nel settecento per la maggior parte fracassati forse dai giochi stupidi di qualche ragazzo del paese.

Le travi dei soffitti si erano lacerate, le tegole si erano frantumate, i pavimenti polverizzati. I muri portanti delle abitazioni presentavano crepe in ogni lato.

Non esistevano più le porte, in cima ad alcune rampe di scale si aprivano voragini alte anche dieci metri sospese nel vuoto.

La desolazione era ormai la protagonista assoluta di un palcoscenico solo ed abbandonato.

Alcuni uomini del paese avevano approfittato delle rovine per ricavare in alcuni angoli più sicuri dei pollai, dei garages o dei recinti dove far dormire i cani.

Le strutture più pericolose e pericolanti erano state circondate da filo spinato. Ma quest’ultimo in poco tempo era scomparso, coperto da ortiche d’estate e rovi tutto l’anno.

Erano completamente scomparsi alla vista umana i piani terra, dove nei decenni precedenti erano situate le stalle.

All’esterno alberi di ogni tipo, erbe e macerie impedivano alla vista di andare oltre.

All’interno invece le tegole crollate con le travi dei tetti ed i solai distrutti dei piani superiori avevano completamente devastato gli ingressi e coperto ogni cosa.

Sacrifici su sacrifici hanno cambiato
le sorti di quel luogo abbandonato.

Esperienze

Visita il Museo

Il museo della Villa custodisce arnesi
ed utensili che raccontano la vita contadina nella campagna toscana.

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Tour della Cantina

All’interno della cantina si organizzano degustazioni e visite guidate, alla scoperta delle tradizioni toscane….

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